IL GIORNO DELL'ASSUNTA CON UN GRUPPO DI AMICI DEI MARO' ABBIAMO SCRITTO E INVIATO QUESTA LETTERA A PAPA FRANCESCO PREGANDOLO DI UN SUO PATERNO INTERVENTO; ANCORA NON ABBIAMO AVUTO NESSUN RISCONTRO, MA NON DISPERIAMO:

 

 

LETTERA A PAPA FRANCESCO

 

Le chiediamo perdono, Santità, per questa irruzione nella Sua fitta agenda di impegni assai importanti, di cui non fatichiamo a capire la priorità: le guerre, le morti, le stragi di adulti e bambini, le persecuzioni dei cristiani, ancor oggi purtroppo attuate in alcune parti del mondo.

Ciò nonostante, da cristiani imperfetti quali siamo, non possiamo rinunciare a rivolgerLe la preghiera di pronunciare una buona parola per la paradossale situazione dei due Militari Italiani, i nostri Marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trattenuti ingiustamente prigionieri in India da quasi tre lunghi anni, privati della loro Patria, delle loro famiglie, dei loro affetti, dei loro diritti di esseri umani.

Abbiamo informazioni sicure (e anche Lei, Santità, può procurarsele) che provano la loro innocenza riguardo al delitto di cui sono accusati, eppure stanno soffrendo indebitamente a causa di incapacità, inerzia, superficialità, vigliaccheria, sporchi interessi commerciali e politici.

Noi sappiamo quanto apprezzamento ebbe Gesù nei confronti del Centurione, come narrato nei Vangeli: viene lodato il suo comandare e il suo obbedire come fanno, e devono fare, Massimiliano e Salvatore.

Per questo vorremmo che si levasse alta la Sua voce a chiedere giustizia, quella giustizia che non teme le critiche di coloro che hanno improntato la propria vita al malaffare e al compromesso.

Ci scusi, Santità, l'indignazione, ma il nostro modo di pensare e di vivere, ci induce a sollecitare Lei, massima autorità spirituale, depositario della fede cristiana, sempre pronto a soccorrere i deboli e gli indifesi, a compiere un gesto paterno di amore per due figli e fratelli in Cristo, fonte di bontà e misericordia infinita.

Grazie.